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Tre volte trentatré scalini non sarebbe troppa fatica

fino alla casa impettita

sulla cima di luce,

non fosse che certi numeri hanno estensione a sorpresa:

breve qual battito di ciglio,

estenuante

come dolore di distacco ingiunto.

E senza parentesi di pianerottoli,

con alzate di gradino così altere

da arrampicarsi a quattro zampe e mani,

piani fatti a sostegno

di un unico piede e di traverso,

stretti da non sedersi mai per un riposo.

E il rischio di cadere a testa indietro,

uovo srotolante

e il rosso a perdere.

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